Cucina

Come Preparare il Rotolino Arabo

Avete mai pensato al perché quando due persone si separano, usiamo dire che “si lasciano”? Io ci stavo riflettendo ieri sera sdraiata sul letto di Marianna. Il filo del pensiero è nato proprio a causa di questo letto e alla vita sconclusionata che sto vivendo da qualche mese a questa parte. Quando mi sono “lasciata”, ho “lasciato” tante cose e non solo il Calzinaio Matto. Per iniziare insieme a lui ho lasciato il gatto, la cucina, il letto e l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Ma improvvisamente da quando mi sono sdraiata su questo letto, mi sono accorta che tutto dipende da che punto di vista guardiamo le cose. Perché se è vero che ho perso un letto, è anche vero che ho conquistato una piazza da Marianna, un divano e un soppalco da Veronica, i grattini di mio fratello quando mi sento sola e triste e mi infilo con lui sotto le pezze, un cuscino anche da Claudia e una sdraio da Piergiorgio. E a proposito di cucina, è vero che ora non ho nemmeno una padella per cuocere un uovo al tegamino, ma è anche vero che stanno finendo di montarmene una da far invidia alla Clerici e da poter fotografare per la nuova rubrica “tifo kitsch” di Lazialità.
Insomma, quello che voglio dire è che nella vita, soprattutto quando si decide di fare passi così importanti come il “lasciare” qualcosa o qualcuno, serve sempre il pensiero positivo, la capacità di guardare al bicchiere mezzo pieno e magari, se proprio tutto questo non basta, di scolarselo con qualche amico. Funziona!
Cose che pensiamo di cui non potremmo mai farne a meno, persone che pensiamo non potremmo mai vivere in altra maniera, con un po’ di coraggio e magari anche un pizzico di follia, riusciamo ad inquadrarle sotto un’altra luce.
Ho lasciato il Calzinaio Matto, ma ho conquistato un amico a cui non devo più raccogliere i calzini in ogni angolo di casa.
Ho lasciato la cucina, ma ho conquistato una nuova verve per tornare a scrivere il blog.
Ho lasciato un letto, ma ho conquistato un sacco di case in più dove rifugiarmi.
In sintesi, quello che voglio dire a tutti quelli che si trovano nella situazione in cui io mi sono trovata pochi mesi fa, è che un letto è un letto, in qualsiasi casa ci accolga. E non può essere la comodità di un giaciglio confortevole a farci rimanere incollati ad un materasso vecchio e che ormai ha preso una brutta forma. Anche se quella forma gliel’abbiamo impressa noi. Spesso la cosa migliore è sostituirlo con uno nuovo, anche se all’inizio può costare un po’ ed è ancora tutto da plasmare. Ma proprio per questo dovremmo essere invogliati a sdraiarci sopra ogni volta che lo abbiamo davanti. E se si trova il coraggio di buttare il vecchio materasso, che magari era anche pieno di acari, e di acquistarne un altro, magari anche ergonomico con funzione memory per la nostra forma, la cosa migliore che si possa fare per inaugurarlo è fare la cosa che sicuramente prima ci veniva impedita: mangiarci sopra!
E allora, per tutti quelli che stanno decidendo di dare nuova forma ad un nuovo materasso, ecco la ricetta per inaugurarlo, il ROTOLINO ARABO.

Ricetta “rubata” al bar di Stefano, proprio sotto il mio ufficio. E penso proprio che con questa vita da single, gli ruberò ben presto qualche altra idea!
Per chi vuole sperimentare: Via Montello, 12 – quartiere Prati – Roma

ROTOLINO ARABO

Ingredienti:
– 80 g di straccetti di POLLO
– 50 g di YOGURT MAGRO
– qualche fogliolina di INSALATA
– una spruzzata di CURRY
– 1 PIADINA bella grande
– 1 cucchiaino di MIELE
– una noce di SENAPE
– OLIO extravergine di oliva

Preparazione:
1) lessare gli straccetti di pollo in acqua salata
2) e poi lasciarli raffreddare in un recipiente capiente
3) una volta raffreddati, aggiungere yogurt e mescolare fino a completo amalgamamento
4) poi aggiungere il miele, la senape, il curry
5) mescolare e solo in fine passare un goccio d’olio
6) stendere la piadina e al centro disporre il pollo ben condito
7) aggiungere qualche foglia di insalata sopra e arrotolare la piadina
8) se volete potete anche scaldare, ma è buonissimo anche così.

Molto semplice.