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Come pulire lo schermo della televisione

Pulire lo schermo della televisione è un’operazione importante per mantenere la qualità delle immagini e prolungare la durata del dispositivo. Tuttavia, è essenziale fare attenzione e usare i giusti strumenti per evitare di danneggiare lo schermo. In questa guida, vedremo i passaggi essenziali per pulire lo schermo della tua TV in modo sicuro ed efficace.

Detergenti per pulire lo schermo della televisione

Ti consiglio di utilizzare detergenti delicati e specifici per la pulizia degli schermi, così da evitare di danneggiarli.

Per la pulizia dello schermo della televisione, è possibile utilizzare una soluzione di acqua e acido citrico (disponibile in farmacia o in negozi specializzati per la pulizia), oppure un detergente specifico per schermi.

In entrambi i casi, è importante utilizzare un panno morbido e pulito, come ad esempio un panno in microfibra, per evitare di graffiare lo schermo. Inoltre, è importante evitare di spruzzare direttamente il detergente sullo schermo, ma piuttosto applicarlo sul panno e poi utilizzarlo per pulire delicatamente la superficie.

In generale, è importante evitare l’utilizzo di detergenti aggressivi o di alcol, in quanto possono danneggiare lo schermo e comprometterne la qualità dell’immagine. Con una pulizia regolare e delicata, sarà possibile mantenere lo schermo della propria televisione in ottime condizioni per lungo tempo.

Come pulire lo schermo della televisione

Per pulire lo schermo della televisione, ci sono alcune cose importanti da tenere a mente per evitare di danneggiare la superficie del televisore e ottenere i migliori risultati possibili:

-Spegni il televisore: Prima di iniziare a pulire lo schermo del televisore, assicurati di spegnere completamente il dispositivo. In questo modo eviterai di danneggiare la superficie elettrificata del televisore e ridurrai anche il rischio di creare interferenze.

-Utilizza un panno morbido: Utilizza un panno morbido e non abrasivo per pulire lo schermo del televisore. Scegli un panno di microfibra o un panno in cotone morbido per evitare di graffiare la superficie delicata del televisore. Evita assolutamente l’uso di carta igienica, fazzoletti di carta o panni ruvidi, poiché questi materiali possono causare graffi e danni permanenti allo schermo.

-Evita l’uso di prodotti chimici: Evita di utilizzare prodotti chimici aggressivi per pulire lo schermo del televisore. L’uso di prodotti per la pulizia contenenti ammoniaca, alcol, acido acetico o altri solventi può danneggiare la superficie del televisore e rendere il tuo schermo opaco. Invece, utilizza acqua distillata o una soluzione di acqua e aceto bianco in parti uguali per pulire lo schermo.

-Pulisci delicatamente: Pulisci delicatamente la superficie del televisore con il panno morbido. Assicurati di non esercitare troppa pressione sulla superficie, poiché potrebbe causare graffi. Invece, usa movimenti delicati e circolari per rimuovere lo sporco e la polvere.

-Rimuovi le macchie persistenti: Se ci sono macchie persistenti sullo schermo del televisore, puoi provare a rimuoverle con una soluzione di acqua e aceto bianco. Immergi il panno morbido nella soluzione, strizzalo e strofina delicatamente la macchia fino a quando non viene rimossa. Se la macchia persiste, non usare mai spazzole o raschietti per rimuoverla.

Infine, tieni presente che la pulizia dello schermo del televisore dovrebbe essere effettuata regolarmente per prevenire l’accumulo di polvere e sporco. Pulisci il televisore circa una volta alla settimana per mantenere lo schermo pulito e brillante. Con questi semplici consigli, puoi ottenere il massimo dalla tua televisione e mantenerla in perfette condizioni per molti anni a venire.

Conclusioni

In conclusione, la pulizia dello schermo della televisione è un’operazione importante per mantenere la qualità dell’immagine e la durata del dispositivo. Con i giusti strumenti e il metodo corretto, è possibile pulire lo schermo senza danneggiarlo. Ricorda sempre di evitare l’uso di prodotti chimici aggressivi e di non esercitare troppa pressione sullo schermo. Seguendo questi semplici consigli, potrai goderti la tua televisione con uno schermo pulito e brillante.

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Come Preparare il Cosmopolitan

Qualcuno mi spieghi il significato dell’uomo con i capelli lunghi. No, veramente dico, io non ci arrivo, non lo capisco proprio.
Venerdì sera la mia cara amica Claudia ha trascinato noi povere ignare ad un concerto heavy-rock-metal e chi più ne ha più ne metta, perché le piaceva un tipo che vi avrebbe suonato. Ovviamente di quale concerto si trattasse non ce lo ha detto, fino a che non si è sincerata che ciascuna di noi fosse uscita di casa per dirigersi al luogo dell’appuntamento. “Via tiburtina, proprio dove abitava Mari”: solo questa è stata l’informazione fornitaci e infatti tutte noi ci siamo presentate chi vestita di bianco perché ha ancora l’abbronzatura da risaltare, chi con la maglietta con la quale dorme perché l’ho dovuta trascinare prima dal cinese e poi qua, chi con la canotta stile marinara perché già immersa nell’atmosfera lidense del giorno dopo e chi con il tacco a spillo perché “me lo sento, questo è il mio periodo”.

Insomma, alle 23 eravamo schierate stile Charlie’s Angel pronte ad immergerci nell’atmosfera da concerto e agguerrite stile Sex and city per passare la nostra serata fuori dalle righe. Passo all’unisono e sguardi proiettati in avanti, fino a che non abbiamo sbattuto il naso contro una porta nera di ferro con un tizio malconcio e grasso all’entrata che ci ha bloccate più per l’odore nauseabondo che sprigionavano i suoi capelli lunghi, che per la voce roca con la quale ci ha ammonite che avremmo dovuto fare la tessera. Marianna si è girata all’istante e l’abbiamo dovuta riacchiappare per la maglietta per non farle fare retromarcia. Io mi sono accesa la solita sigaretta e con la Runci abbiamo iniziato a guardarci intorno. Lei devo dire era ben assortita, ma io con i miei quattro capelli corti ero proprio fuori stile. Intorno a noi tutte chiome lunghe, sporche e soprattutto non di donne. Di uomini! Tutti uomini capelloni. E tutti vestiti di nero con tatuaggi a vista e giacchetti di pelle, chi strappati e chi bucati. Nessuna di noi ha avuto il coraggio di rivolgere parola a Claudia. In fondo eravamo là per una buona causa e così, pagati i 5 euro per la tessera, siamo scese al piano di sotto. Un bunker. Avete presente gli ultimi giorni di Hitler? Ecco, noi avremmo volentieri preso quella pasticca per morire, piuttosto che respirare quell’aria sudicia e pregna di pidocchi volanti. Ma che volanti, saltellanti di capoccia in capoccia.
Praticamente non ho fatto in tempo a scendere l’ultimo gradino della scala che ho visto Marianna chiudersi a riccio, stamparsi il suo sorriso finto sulla faccia e andarsi a sedere all’angolo più recondito della sala, non prima di aver ordinato cinque Cosmopolitan, che a detta sua avrebbero aiutato noi tutte a vedere un po’ a colori quei tipi vestiti tutti uguali, manco fossero una schiera di spazzacamini reduci dalle pulizie in casa della Befana. Claudia col suo solito aplomb ha cercato di vedere i lati positivi della faccenda: “Giulia, tu puoi trarre ispirazione per il tuo post; Veronica, tu puoi chiedere consiglio su quale shampoo usare e io vado a cercare il tizio prima di iniziare a puzzare anch’io”. Nel frattempo, in sala hanno iniziato a suonare. Suonare, vabbé a fare un casino assordante (a proposito, ma in questo tipo di musica qual è il ruolo del cantante? Perché diciamoci la verità, a parte ad essere quello con i capelli più lunghi del gruppo, ma chi sente che voce ha??) e gli uomini si sono disposti in file a seconda della lunghezza dei capelli, muovendosi avanti e indietro con tutto il loro capellame a briglia sciolta. Prima fila gli jesus christ; seconda fila gli uomini col caschetto; in penultima, fermi a rosicare, i rasati ( forse erano rasati perché avevano scoperto pochi giorni prima di avere i pidocchi?) e in ultima donne e pelati. Al lati noi, ma facevamo da tappezzeria in attesa che il tizio di Claudia si palesasse ai nostri occhi. Eravamo terrorizzate. Ormai ci aspettavamo di tutto. Io ero preoccupata per la reazione che avrebbe avuto Mari. Claudia era preoccupata invece per la reazione che avrebbe avuto il tipo nel vederci, come dire, un po’ fuori target. Il tipo invece non si è preoccupato proprio di niente perché poco dopo ci è venuto incontro per presentarsi e a fare gli onori di casa. Quando io ho capito che era lui ho tirato un sospiro di sollievo, a Marianna gli si è tolto il sorriso finto sulla faccia e le è tornato, per fortuna, il suo sguardo indagatore che proietta ogni volta che le presentiamo uno nuovo e Veronica si è sciolta i capelli ormai al sicuro dai pidocchi, perché il tipo era rasato, carino, occhi chiari e anche profumato!
Il concerto per fortuna è durato poco, giusto il tempo per un altro giro di Cosmopolitan che, forse come diceva Marianna, ci hanno aiutato a vedere il tipo carino, ma di sicuro hanno aiutato a divertirci per l’ennesima serata solo per il fatto di stare insieme, anche se stavolta insieme è significato essere un gruppo di donne con i capelli più corti di quelli degli uomini. Ma pur sempre più puliti e profumati, si intende!

COSMOPOLITAN

Ingredienti:
5/10 di VODKA secca
1/10 di succo di LIMONE filtrato
2/10 di SUCCO DI MIRTILLI rossi
2/10 di COINTREAU

Preparazione:
1) in una coppa Martini mettere il ghiaccio per far freddare il bicchiere
2) riempire di ghiaccio per i 3/4 dello shaker
3) versare tutti gli ingredienti dentro lo shaker
4) shekerare
5) svuotare il bicchiere del ghiaccio
6) filtrare il cocktail nella coppa Martini

Decorare con una fetta di limone e dei mirtilli.

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Come Preparare la Rosetta Romana

In questo periodo la mia amica Runci va via come il pane, o come meglio precisa Marianna quando le racconto le cronache dal mondo runciano, va via come le rosette calde. E devo dire che sarebbe impossibile il contrario, perché è nel suo periodo di massimo splendore e sprigiona vivacità da ogni poro. Forse anche troppo, dato che sono due notti che torniamo tardi a casa e mentre io mi ruzzolo sul divano alla ricerca del mio plaid con ancora la maglietta addosso, lei gironzola per casa, su e giù per la scaletta, fuori e dentro dal bagno, per passarsi lo smalto all’una di notte, depilarsi alle 2,00, mangiare alle 3,00 “perché sai dopo tutta questa fatica mi è venuta proprio fame”, cacciare farfalle mai prese alle 3,30, cercare il rifugio delle farfalle in credenza alle 4,00 e finalmente darsi pace intorno alle 5,00, arrendendosi al fatto che se teniamo la finestra aperta e la luce accesa quelle entrano in casa per farle dispetto, ma almeno a quel punto trova finalmente soluzione nello spegnere la luce e decidendo di andare a dormire.
E poi chiacchiera, chiacchiera… e quando capisce che sto per chiudere anche il terzo occhio, quello della mente, perché gli altri due da un bel pezzo hanno calato la saracinesca, di soppiatto si sdraia accanto a me e nell’orecchio mi inizia a leggere gli ultimi messaggi che si è scambiata prima con quello della palestra, che però non ci piace più di tanto (ovviamente plurale maiestatis: non è che potrò lasciare il divano al primo che passa) perché la prima volta che ci è uscita lui ha chiesto alla cameriera di portargli una forchetta, peccato però che erano andati al giapponese e queste sono cose su cui – è chiaro – non ci si può passare sopra; poi con quello che sin da subito abbiamo eletto l’uomo della vita, o meglio l’ho eletto io, perché lei ogni due per due mi saltella in stanza, una volta per dirmi “quanto è dolce” e un’altra “mmm… questo non mi convince proprio”, a seconda che lui scriva se sta andando al cinema e quindi non potrà rispondere al cellulare, o se sta passando davanti ad un negozio di animali e ha avuto la brillante idea di comprare un cagnolino tutto per loro. E si sa che un cane dura almeno 15 anni ed è per questo che l’ho eletto uomo della vita.

Ma la causa delle occhiaie di domani mattina – le mie, non le sue, perché come vi ho detto questo periodo è talmente solare di suo che è passata dalle tre creme a strati spalmate ogni sera, al solo sapone per il viso la mattina – non è nessuno dei due tipi di cui vi ho raccontato poco fa. Il tipo in questione è quello che l’ha fermata domenica scorsa, mentre lei era in un centro commerciale completamente assorta a comprare la maglietta uguale identica a quella della Satta con i soldi risparmiati dalle tre creme che ora non mette più, chiedendole che partita di calcio si stesse ascoltando alla radio. Avete capito? Mentre io ero allo stadio circondata da uomini di tutte le specie che nemmeno alla tranquillità del 3° gol hanno pensato di distrarsi guardandosi intorno e magari nella mia direzione (no Daniele, tu non conti. Tu no uomo, tu Sampei e io non farò mai la fine del pesce da pasturare!), lei se ne andava in giro tutta scompigliata venendo rimorchiata da questo ragazzo che oltre ad essere alto (conditio sine qua non della Runci manco fosse figlia di un vatusso) è anche carino e pure simpatico. E dato che dovevamo scoprire se potevamo sostituirlo all’altro come uomo della vita, la sera dopo ci è uscita. L’incontro è andato bene, anche perché sono andati a mangiare la carne e lì la forchetta la doveva usare per forza, ma già dai messaggi del dopo incontro magari qualcosa l’avremmo dovuta intuire…
Tutto il giorno non hanno smesso di chattare, fino a quando è arrivato il momento runciano per eccellenza, ossia l’estetista per la sua preziosa manicure. Il tipo è entrato nel panico mandandole una serie di messaggi a raffica per sapere dove fosse, perché non rispondesse e come faceva a stare dall’estetista alle ore 23,30. Lei ha prima provato a spiegargli che con le dita dentro il fornetto del gel le era un po’ complicato digitare sulla tastiera – omettendo che in realtà era nel bel mezzo di una conversazione in cui spiegava quanto sia fondamentale saper mangiare con le bacchette – e poi gli ha anche inviato la foto dell’estetista come prova della veridicità dei fatti, ma evidentemente lui ha pensato stesse al circo con la donna cannone, perché le ha inviato un “buon anno” e ha spento il cellulare, per poi rifarsi vivo la mattina dopo con questo messaggio che riporto – giuro – fedelmente: “Se vuoi chiamami… Io credo sto per finire i soldi”.

Per fortuna, quando è arrivato il messaggio avevamo già attivato quel neurone a testa che le farfalle della Runci non avevano fatto in tempo a divorare durante la notte e dopo un “nun-gne-la-posso-fa” detto all’unisono, abbiamo convenuto insieme la seguente risposta: “Io i soldi li ho finiti con questo messaggio. Buona Pasqua”. Il tipo ha anche avuto il coraggio di rispondere, ma noi no… Vero, Runci???
Insomma, morale della favola: la mia Runci questo periodo sarà pure ambita come una rosetta calda, ma poi a mangiarsela non ci riesce nessuno, ovviamente tranne me! E siccome anche voi che avete la pazienza di leggere questo blog meritate la vostra rosetta calda, ecco a voi la ricetta.

Ingredienti

> Per la biga:
– 50 g di FARINA MANITOBA tipo 00
– 225 g di ACQUA minerale naturale
– 5 g di LIEVITO DI BIRRA fresco
> Per l’impasto:
– 100 g di FARINA
– 87 g di ACQUA MINERALE NATURALE
– 9 g di SALE
– 3 g di MALTO D’ORZO
– 4 g di LIEVITO DI BIRRA fresco
– 6 g di LECITINA DI SOIA (coadiuvante naturale)

Preparazione

1) sciogliere il lieveto nell’acqua
2) versare nell’impastatrice la farina e poi l’acqua
3) mettere a velocità 1
4) l’impasto è pronto quando omogeneo e non granuloso
5) prendiamo l’impasto e posiamolo con la forma di una palla su unna spiana di legno
6) copriamolo con un canovaccio e lasciamolo lievitare per almeno 24 ore
7) quella che otteniamo è la cosidetta biga
8) Il giorno dopo aggiungiamo alla biga gli altri ingredienti poco alla volta tranne il sale (sempre nell’impastatrice)
9) mandiamo l’impastatrice a velocità 1 per 10 minuti
10) quando l’impasto si è staccato completamente dalle pareti allora aggiungiamo il sale e aumentiamo la velocità a 3 o 4
11) prendere l’impasto e lasciarlo riposare almeno per 30 minuti
12) una volta riposato, stacchiamo dei pezzi da circa 80 g ciascuno e formiamo delle pallette
13) anche le pallette vanno fatte riposare per almeno 30 minuti coperte
14) a questo punto prenidiamo un tagliamele e pressiamo ciascuna palletta, senza arrivare fino in fondo
15) lasciamo lievitare per altri 60 minuti

Ora è possibile infornare. Forno statico a 250° per 25 minuti. Posare le forme ovviamente con la rosa in alto e su una teglia rivestita con carta forno.

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Come Fare la Lavatrice

Single o no primo o poi ci tocca…e saremo: noi i panni e la lavatrice!!!
Il c’era una volta della massaia, ci parlava di bucato con la cenere!!Cenere di legna che essendo ricca di sostanze potassiche agiva sui grassi riducendoli in goccioline finissime!(oggi il mercato è pieno di prodotti ingannevolmente a base di cenere!! Assurdo!! farebbero di tutto per farci cadere nell’acquisto!!!)
Ma soprattutto parlava di tanto lavaggio a mano.
Fortunatamente o no ,oggi esistono spaziali lavatrici che simulano quasi perfettamente il lavaggio a mano, quindi anche delicati come seta e lana possono essere lavati senza alcun rischio.
Personalmente alcuni capi preferisco sempre gestirli io..mancanza di fiducia completa della macchina? ancoraggio estremo alle vecchie tradizioni? Chissà…comunque sul lavaggio a mano altro post!!

Tornando a noi:
ecco secondo me i punti essenziali da conoscere in modo da potersi cimentare nel lavaggio con meno timore di sbagliare.La pratica vi farà svolgere il tutto poi in 10 minuti!!Ve lo assicuro!

– conoscere i simboli etichette (almeno le basilari!!)- selezionare i capi
– pretrattamento capi sporchi
-caricamento lavatrice e scelta programma giusto

Conoscere tutti i simboli etichette sui vestiti

Loro vi aiuteranno e vi diranno come vogliono e devono essere lavati!
Quindi prima di staccare tutte quelle etichette fastidiose ricordiamoci sempre di lasciare quella sulle indicazioni trattamento!!soprattutto se siamo single alla deriva!!
In genere ne troviamo 5 perchè sono 5 le indicazioni
– lavaggio
– asciugatura
– stiraggio
– candeggio
-pulitura a secco


LAVAGGIO

Indica a quanti gradi massimo possono essere lavati i capi in lavatrice. Di solito sono:
max 95° per le lenzuola bianche, con centrifuga normale
max 60° per le lenzuola colorate
max 40° per le magliette colorate
max 30° per tutti i capi che hanno i colori molto delicati.

Tutti questi lavaggi prevedono risciacqui e centrifughe normali

Quando compare sotto la vaschetta la riga vuol dire che il capo deve essere lavato con programma delicato sino ad un massimo della temperatura indicata.

Se non vi è linea vuol dire che si può fare il Programma cotone con velocità massima.
Se c’è 1 linea sta ad indicare il Programma di capi sintetici con una velocità media
Se ci sono 2 linee indica che occorre eseguire un Programma lana cioè con velocità minima.

Il capo deve essere lavato solo a mano!

Tutti i simboli con X sono ciò che dobbiamo evitare,in questo caso il capo non deve essere lavato con acqua!

ASCIUGATURA

Tamburo rotativo… mamma mia che parolone!! Ovvero l’asciugatrice.

Cerchio con due punti. Asciugare normalmente nell’asciugatrice.
Cerchio con un punto. Asciugare nell’asciugatrice con il programma delicato.
Cerchio barrato con X. NON asciugare nell’asciugatrice.

STIRAGGIO

Qui manca il ferro da stiro con la x che vuol dire NON STIRARE:
Il resto parla da solo, ricordo che si trova il ferro con un solo pallino meglio non usare il vapore. Si può eventualmente utilizzare la pressa da stiro sfruttando la modalità senza vapore.

LAVAGGIO A SECCO
Vi aggiungo altri simboli che potreste trovare , alcuni più utili se li portate alle lavasecco.

W barrata con la X Lavare solo a secco.
P. L’indumento può essere pulito con solventi percloroetilene, idrocarburi, R113 ed R11
F. L’indumento può essere pulito con solventi R113 e idrocarburi.
W. L’indumento può essere sottoposto ad un procedimento di lavaggio ad umido.
P. CON LINEA SOTTO L’indumento può essere pulito con solventi percoloroetilene, idrocarburi, R113 ed R11, nel rispetto dei limiti per quanto riguarda la temperatura e l’umidità.
F. CON LINEA SOTTO L’indumento può essere pulito con solventi R113 e idrocarburi, nel rispetto dei limiti per quanto riguarda la temperatura e l’umidità.
W. CON LINEA SOTTO Il capo può essere sottoposto ad un procedimento di lavaggio a umido con alcune limitazioni all’azione meccanica.

Come selezionare i capi per il lavaggio

Per comodità e funzionalità io ho una cesta dei panni divisa in due.. comprata al magico mondo IKEA, in questo modo almeno la selezione principale si compone da sola, ovvero scuri e chiari. Un unico contenitore con divisorio all’interno.
Lo so esistono i fantastici panni cattura colore, che comunque tengo in casa.. ma cerco d’evitarli anche perchè i panni sporchi in casa mia sono tantissimi quindi non ho problemi di caricare lavatrici mezze vuote ed essere costretta alla miscellanea!!!
Veniamo a noi…
Selezionare i capi vuol dire anche conoscere i simboli etichette.La selezione è su quattro punti:

Selezione tipo di tessuto dividere cotone dalla lana e seta, non lavarli mai assieme!
Selezione temperatura attenersi alle temperature indicate sulle etichette, piuttosto stare bassi che più alti.
Selezione grado di sporco meglio dividere i capi poco sporchi, esiste sempre un programma giornaliero nella lavatrice che ci farà risparmiare corrente e detersivo.I capi sporchi hanno bisogno di trattamento più intensivo..
Selezione colore come detto esistono i panni cattura colore colore, ma se è possibile meglio evitarli.. infondo sono una spesa in più che con pochi accorgimenti si può evitare!!I capi neri e rossi tendono a scolorire facilmente quindi obbligo separarli fra loro e soprattutto dai bianchi o comunque chiari.!!

Pretrattamento capi sporchi

I tessuti molto sporchi teoricamente andrebbero lavati ,comunque trattati subito…per quanto mi riguarda raramente riesco ad essere così tempestiva!!.. anche per pigrizia…Farò in seguito un post su come trattare le varie macchie.. quelle odiose per capirci, comunque il concetto di base è che prima d’inserire i panni in lavatrice passateli velocemente al vostro occhio.. e dove vedete macchie passate il famoso pezzo di sapone di Marsiglia appena umido..talvolta uso anche smacchiatori a spruzzo, che dire… funzionano.. ma amo prodotti più naturali per pulire,più sani per la mia pelle più sani per i capi e lavatrice!!Ricordate comunque che le macchie a seconda della loro origine possono essere:dissolte, emulsionate o assorbite.. per questo la tempestività è importante, e il metodo che usiamo per toglierle.
Dissolventi sono l’acqua tiepida( su sciroppi e sostanze zuccherine),l’alcool,la benzina,assorbenti sono il talco, la farina (grassi …) emulsionanti il sapone.

Caricamento e scelta del programma

Caricare bene la lavatrice è importante sia per una buon resa del pulito sia per il risparmio energetico.
Se il cestello è troppo pieno non gira bene,quindi i capi non verranno puliti bene, al contrario un cestello semivuoto è un vero spreco energetico.

Quando il cestello è caricato bene?
Quando una volta riempito possiamo inserire la mano stesa ben aperta.
Ricordarsi che in caso di lavaggio lana va riempito al massimo a metà!!La lana assorbe molta acqua, troppi capi porterebbero al non lavaggio… e aperto il cestello vi potreste trovare maglie addirittura in alcuni punti asciutte!!!!
5. La centrifuga
Volevo spendere due parole su questa funzione.
Il suo scopo è quello di ridurre la quantità d’acqua nel capo, quindi una rapida asciugatura, ma molti sono i suoi svantaggi(restringimento del tessuto) quindi meglio non abusare e in alcuni casi evitare totalmente per non danneggiare l’indumento.(vedi lana o seta)
I capi di cotone come lenzuola ,asciugamani,asciughini,tovaglie,mutande.. possono essere centrifugati tranquillamente ad alto giro anche se consiglio di non superare mai i 550 giri.
Le t-shirt in particolare una volta lavate è bene sempre tirarle prima di stenderle.. in modo da riallungare la fibra.
I capi di lana NON vanno centrifugati.. quindi deselezionarla sempre!!!Altrimenti troverete vestiti per le barby !

Consiglio inoltre soprattutto d’estate con le belle giornate evitare centrifughe alte.. i panni stesi più bagnati risulteranno meno stropicciati!!!e vi faranno risparmiare tempo e soldi durante la stiratura!!

Conclusioni

Svuotare il cesto panni sporchi, dividere capi di lana e seta da quelli di cotone.
Separare neri dai chiari.. guardare quale gruppo raggiunge il pieno carico(per un risparmio energetico),a questo punto vedere se i capi scelti hanno lo stesso grado ti sporco, ricordandovi che i più robusti (lino, cotone, biancheria) sopportano fino a 90°, i bianchi non troppo sporchi e i sintetici resistenti fino a 60°, e i delicati o le fibre come lycra, nylon, lana e seta, non devono superare i 30° e niente centrifuga!
Pretrattare i capi con macchie con sapone al pezzo o il prodotto che preferite…
Se siete incerte sull’uso della candeggina, prima di aggiungerla(sinceramente io la sconsiglio..), controllare sull’etichetta che il simbolo corrispondente (triangolo) non abbia una croce sopra (in tal caso non effettuate il candeggio).
Attente anche alla quantità di detersivo e ammorbidente da versare nella vaschetta. Ne parleremo in seguito comunque cercate di evitare l’uso dell’ammorbidente perchè fa malissimo alla pelle, rovina le fibre… le allarga ,le sfibra in poche parole e fa effetto peggiore della varichina..ovvero buchi!!!Inoltre consiglio l’uso dell’aceto bianco.. versato direttamente nella vaschetta dell’ammorbidente.. toglie il calcare dall’acqua quindi rende i capi più morbidi senza rovinarli.. e poi aiuta a non farli stingere.
Non caricate eccessivamente il cestello
Evitate di centrifugare i capi delicati come foulard di seta, maglie di lana o tende .
Per salvaguardare invece intimo di pizzo, merletti e paillettes, proteggete i capi all’interno di una federa di cotone bianco.
Per evitare di scolorire jeans, gonne o pantaloni scuri, lavateli al rovescio e a freddo , senza lasciarli a lungo nel cestello al termine del lavaggio e non stendeteli al sole, regola valida per ogni indumento sia bianco(ingiallisce) sia colorato (scolorisce).
Stendere sempre a rovescio.

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Come Pulire le Vongole

Se apprezzate la buona cucina e soprattutto le pietanze a base di pesce, sicuramente amate anche le vongole, le quali possono essere utilizzate nella più classica delle ricette, ovvero gli spaghetti alle vongole, sia in bianco che nella versione rossa, oppure un delizioso risotto ai frutti di mare, oppure le vongole accostate a sapori insoliti, come ad esempio le verdure.

Come pulire le vongole

In ogni caso, indipendentemente dalla ricetta che intendete preparare come ben sapete, questo mollusco, racchiuse in in due conchiglie a forma di ventaglio, che è possibile trovare in diverse varianti come il lupini, il longone e le vongole veraci, italiane o straniere, non è privo di rischi per la salute, proprio per questo è di vitale importanza controllare che sulle appositi confezioni sia posto in bella vista in marchio CE e la data in cui sono state pescate, questo a garanzia della qualità del prodotto. Ad ogni modo anche se acquistate delle vongole veraci freschissime, queste al loro interno presenteranno sempre dell’ odiosa sabbia, che ahimè, se non pulite a dovere, ci ritroviamo poi nei nostri piatti, questo avviene proprio perchè la vongola si ciba filtrando l’ acqua marina o lagunare, quindi prima di prepararle necessitano di un’ adeguata preparazione, vediamo allora come pulire le vongole.

Come accennato è fondamentale per la buona riuscita di un piatto a base di vongole che queste siano perfettamente pulite, altrimenti masticando sentirete della fastidiosa sabbia che comprometterà anche il gusto, oltre alla consistenza del vostro piatto, allora procedete selezionando le vostre vongole, scegliendo le migliori da cucinare e scartando quelle aperte o rotte, queste infatti sono morte e potrebbero essere pericolose per la salute e sicuramente piene zeppe di sabbia. Procedete sbattendo le vongole su un tagliere per svuotarle dell’ eccesso di sabbia, poi trasferitele in una bacinella dove metterete dell’ acqua fredda ed una manciata di sale, misto tra fino e grosso e e lasciatele spurgare un oretta, nel corso della quale le scuoterete di tanto in tanto e cambierete l’ acqua con il sale, man mano che notate la presenza di sabbia. Solo quando la sabbia non vi sarà più, potrete procedere ad un ultimo risciacquo sotto l’ acqua corrente e procedere alla cottura indicata dalla vostra ricetta.

Come conservare le vongole

Le vongole sono molluschi freschi e delicati che devono essere conservati con cura per garantirne la freschezza e la sicurezza alimentare. Ecco alcuni suggerimenti su come conservare correttamente le vongole:

Non sigillare ermeticamente: È importante ricordare che le vongole sono creature viventi e hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere. Non conservarle in sacchetti di plastica sigillati ermeticamente o in contenitori ermetici, poiché ciò potrebbe soffocarle e renderle inadatte al consumo.

Refrigerazione: Conservare le vongole in frigorifero a una temperatura tra 0 e 4 gradi Celsius (32-40 gradi Fahrenheit). Le basse temperature aiutano a mantenere le vongole vive più a lungo.

Contenitore adatto: Collocare le vongole in un contenitore aperto o in una ciotola coperta con un panno umido. Questo permetterà alle vongole di respirare e mantenere l’umidità. Non utilizzare un contenitore di metallo, poiché potrebbe reagire con i molluschi e alterare il sapore.

Non immergerle in acqua: Non conservare le vongole immerse in acqua, poiché potrebbero annegare. Le vongole filtrano l’acqua per nutrirsi e l’acqua del rubinetto potrebbe contenere cloro e altre sostanze chimiche che potrebbero danneggiare i molluschi.

Consumo rapido: Le vongole sono migliori quando consumate fresche. Cerca di consumarle entro uno o due giorni dall’acquisto. Controlla regolarmente le vongole durante la conservazione e scarta quelle che hanno un odore sgradevole o che non si chiudono quando vengono toccate.

Congelamento: Se non riesci a consumare le vongole entro uno o due giorni, puoi congelarle. Per farlo, apri le vongole e rimuovi la carne. Scarta le conchiglie e conserva solo la carne delle vongole. Metti la carne delle vongole in un contenitore ermetico adatto per il congelamento o in un sacchetto per congelatore, eliminando il più possibile l’aria prima di sigillare. Le vongole congelate possono essere conservate per un massimo di 3-4 mesi. Quando sei pronto per cucinarle, scongelale lentamente in frigorifero.

Seguendo questi suggerimenti, potrai conservare le vongole in modo sicuro e assicurarti che siano fresche e deliziose al momento della cottura.