Lavori Domestici

Come Preparare il Cosmopolitan

Qualcuno mi spieghi il significato dell’uomo con i capelli lunghi. No, veramente dico, io non ci arrivo, non lo capisco proprio.
Venerdì sera la mia cara amica Claudia ha trascinato noi povere ignare ad un concerto heavy-rock-metal e chi più ne ha più ne metta, perché le piaceva un tipo che vi avrebbe suonato. Ovviamente di quale concerto si trattasse non ce lo ha detto, fino a che non si è sincerata che ciascuna di noi fosse uscita di casa per dirigersi al luogo dell’appuntamento. “Via tiburtina, proprio dove abitava Mari”: solo questa è stata l’informazione fornitaci e infatti tutte noi ci siamo presentate chi vestita di bianco perché ha ancora l’abbronzatura da risaltare, chi con la maglietta con la quale dorme perché l’ho dovuta trascinare prima dal cinese e poi qua, chi con la canotta stile marinara perché già immersa nell’atmosfera lidense del giorno dopo e chi con il tacco a spillo perché “me lo sento, questo è il mio periodo”.

Insomma, alle 23 eravamo schierate stile Charlie’s Angel pronte ad immergerci nell’atmosfera da concerto e agguerrite stile Sex and city per passare la nostra serata fuori dalle righe. Passo all’unisono e sguardi proiettati in avanti, fino a che non abbiamo sbattuto il naso contro una porta nera di ferro con un tizio malconcio e grasso all’entrata che ci ha bloccate più per l’odore nauseabondo che sprigionavano i suoi capelli lunghi, che per la voce roca con la quale ci ha ammonite che avremmo dovuto fare la tessera. Marianna si è girata all’istante e l’abbiamo dovuta riacchiappare per la maglietta per non farle fare retromarcia. Io mi sono accesa la solita sigaretta e con la Runci abbiamo iniziato a guardarci intorno. Lei devo dire era ben assortita, ma io con i miei quattro capelli corti ero proprio fuori stile. Intorno a noi tutte chiome lunghe, sporche e soprattutto non di donne. Di uomini! Tutti uomini capelloni. E tutti vestiti di nero con tatuaggi a vista e giacchetti di pelle, chi strappati e chi bucati. Nessuna di noi ha avuto il coraggio di rivolgere parola a Claudia. In fondo eravamo là per una buona causa e così, pagati i 5 euro per la tessera, siamo scese al piano di sotto. Un bunker. Avete presente gli ultimi giorni di Hitler? Ecco, noi avremmo volentieri preso quella pasticca per morire, piuttosto che respirare quell’aria sudicia e pregna di pidocchi volanti. Ma che volanti, saltellanti di capoccia in capoccia.
Praticamente non ho fatto in tempo a scendere l’ultimo gradino della scala che ho visto Marianna chiudersi a riccio, stamparsi il suo sorriso finto sulla faccia e andarsi a sedere all’angolo più recondito della sala, non prima di aver ordinato cinque Cosmopolitan, che a detta sua avrebbero aiutato noi tutte a vedere un po’ a colori quei tipi vestiti tutti uguali, manco fossero una schiera di spazzacamini reduci dalle pulizie in casa della Befana. Claudia col suo solito aplomb ha cercato di vedere i lati positivi della faccenda: “Giulia, tu puoi trarre ispirazione per il tuo post; Veronica, tu puoi chiedere consiglio su quale shampoo usare e io vado a cercare il tizio prima di iniziare a puzzare anch’io”. Nel frattempo, in sala hanno iniziato a suonare. Suonare, vabbé a fare un casino assordante (a proposito, ma in questo tipo di musica qual è il ruolo del cantante? Perché diciamoci la verità, a parte ad essere quello con i capelli più lunghi del gruppo, ma chi sente che voce ha??) e gli uomini si sono disposti in file a seconda della lunghezza dei capelli, muovendosi avanti e indietro con tutto il loro capellame a briglia sciolta. Prima fila gli jesus christ; seconda fila gli uomini col caschetto; in penultima, fermi a rosicare, i rasati ( forse erano rasati perché avevano scoperto pochi giorni prima di avere i pidocchi?) e in ultima donne e pelati. Al lati noi, ma facevamo da tappezzeria in attesa che il tizio di Claudia si palesasse ai nostri occhi. Eravamo terrorizzate. Ormai ci aspettavamo di tutto. Io ero preoccupata per la reazione che avrebbe avuto Mari. Claudia era preoccupata invece per la reazione che avrebbe avuto il tipo nel vederci, come dire, un po’ fuori target. Il tipo invece non si è preoccupato proprio di niente perché poco dopo ci è venuto incontro per presentarsi e a fare gli onori di casa. Quando io ho capito che era lui ho tirato un sospiro di sollievo, a Marianna gli si è tolto il sorriso finto sulla faccia e le è tornato, per fortuna, il suo sguardo indagatore che proietta ogni volta che le presentiamo uno nuovo e Veronica si è sciolta i capelli ormai al sicuro dai pidocchi, perché il tipo era rasato, carino, occhi chiari e anche profumato!
Il concerto per fortuna è durato poco, giusto il tempo per un altro giro di Cosmopolitan che, forse come diceva Marianna, ci hanno aiutato a vedere il tipo carino, ma di sicuro hanno aiutato a divertirci per l’ennesima serata solo per il fatto di stare insieme, anche se stavolta insieme è significato essere un gruppo di donne con i capelli più corti di quelli degli uomini. Ma pur sempre più puliti e profumati, si intende!

COSMOPOLITAN

Ingredienti:
5/10 di VODKA secca
1/10 di succo di LIMONE filtrato
2/10 di SUCCO DI MIRTILLI rossi
2/10 di COINTREAU

Preparazione:
1) in una coppa Martini mettere il ghiaccio per far freddare il bicchiere
2) riempire di ghiaccio per i 3/4 dello shaker
3) versare tutti gli ingredienti dentro lo shaker
4) shekerare
5) svuotare il bicchiere del ghiaccio
6) filtrare il cocktail nella coppa Martini

Decorare con una fetta di limone e dei mirtilli.

Federica Serino è specializzata nella creazione di guide su vari argomenti legati alla casa, ai lavori domestici, all'organizzazione e al fai da te. Con una vasta esperienza pratica in questi settori, Federica si è dedicata a fornire soluzioni pratiche e accessibili per coloro che vogliono migliorare la loro casa e la loro quotidianità.